Presentazione con slide, video e Stellarium: Traccia della presentazione
Viaggiare nell'iperspazio non è come spargere fertilizzanti da un aeroplano! Senza i dati esatti potremmo volare attraverso una stella o avvicinarci troppo a una supernova e il vostro viaggio finirebbe prima di cominciare!
Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose, per comprender la struttura del mondo e la forza degli elementi, il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, il ciclo degli anni e la posizione degli astri, la natura degli animali e l'istinto delle fiere, i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici. Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, poiché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose.
Avete paura di precipitare dal bordo della terra? Ovviamente no. Eppure sembra che nell’antichità alcuni marinai avessero proprio questo timore. Molti navigavano senza perdere mai di vista la terra. Ma altri marinai coraggiosi vinsero i loro timori e si avventurarono in mare aperto. Per questo dovevano conoscere tre cose: il punto di partenza dell’imbarcazione, la velocità e la rotta seguita. Conoscere il punto di partenza era facile. Ma come si poteva determinare la rotta? Per trovare la rotta, nel 1492 Cristoforo Colombo usò la bussola. In Europa le bussole cominciarono a essere disponibili solo dal XII secolo. Senza la bussola i marinai navigavano basandosi sul sole e sulle stelle. In che modo i navigatori dell’antichità si servivano dei corpi celesti per guidare le loro imbarcazioni? Il sorgere e il tramontare del sole indicano l’est e l’ovest. All’alba i marinai potevano notare di quanto si era spostato il sole paragonandone la posizione con quella delle stelle ancora visibili. Di notte potevano orientarsi grazie alla stella polare, che dopo il tramonto appare quasi direttamente sopra il Polo Nord. Più a sud, una costellazione luminosa conosciuta come la Croce del Sud permetteva di localizzare il Polo Sud. Perciò in una notte serena, in ogni parte del mondo i marinai potevano verificare la rotta per mezzo di almeno un punto di riferimento celeste. Ma questi non erano gli unici punti di riferimento astronomici. I polinesiani e altri navigatori del Pacifico, per esempio, erano in grado di leggere il cielo notturno come una carta stradale. Una delle loro tecniche consisteva nel fare rotta verso una stella che sapevano sarebbe sorta o tramontata all’orizzonte nella direzione della loro destinazione. Per tutta la notte controllavano anche l’allineamento di altre stelle per assicurarsi di seguire la rotta giusta. Se stavano andando nella direzione sbagliata, il cielo mostrava loro come correggere la rotta...
In questi giorni di campo, hai avuto l’occasione di conoscere nuovi amici… Non sempre però è facile prestare attenzione allo sguardo di chi chiede amicizia ma non trova le parole giuste per dirlo.Durante il giorno il sole abbaglia, ora che sei sotto le stelle puoi vedere delle cose prima nascoste, che solo con gli occhi del tuo cuore, immerso nel silenzio della notte, puoi riuscire a scorgere… Prova a riflettere…
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Come stanno andando questi giorni di Campo tra noi? Cosa porto nel cuore e voglio esprimere (in positivo o in negativo) riguardo a questa nuova esperienza di stare insieme?
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Come sto vivendo personalmente questi giorni di Campo? Ho il cuore libero e la voglia di fare del mio meglio oppure ho pensieri che mi frenano? Sono pronto a tirarli fuori?
Prova a rispondere a queste domande prima da solo e poi insieme alla tua Squadriglia, aprendo liberamente il tuo cuore!
Infine, con le stelle che vi abbiamo affidato, provate a costruire la vostra costellazione: pensate a che forma possa avere e cosa rappresenti per voi (un animale, un sentimento, ecc.)... poi dovrete spiegarlo a tutti!
“I nomi delle stelle sono belli: Sirio, Andromeda, l’Orsa, i due Gemelli. Chi mai potrebbe dirli tutti in fila? Son più di cento volte centomila. E in fondo al cielo, non so dove e come, c’è un milione di stelle senza nome: stelle comuni, nessuno le cura, ma per loro la notte è meno scura."