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Il Parco del Pionta rappresenta un luogo denso di memorie storiche, culturali e sociali rimasto finora sottoutilizzato dalla collettività cittadina di Arezzo. Nel contesto delle pratiche di rigenerazione urbana finalizzate a reintegrare funzionalmente e socialmente aree urbane marginali e a intensificare la partecipazione e l’accessibilità etero-culturale e democratica, progetti che abbiano come obiettivo la riqualificazione sostenibile e la disponibilità di spazi e strutture del Parco del Pionta per la comunità cittadina appaiono urgenti e decisivi. L’area si presenta come risorsa strategica, dalle enormi potenzialità rigenerative per la città di Arezzo. In essa, infatti, sono presenti attività del comparto sanitario e ospedaliero, le strutture del Campus del Dipartimento di Scienze della formazione, umane e della comunicazione interculturale (DISPOC) dell’Ateneo di Siena e un consistente patrimonio culturale, storico-architettonico e ambientale. L’Università di Siena, con le attività del DISPOC, rappresenta il soggetto che più vitalizza il Pionta con attività didattiche e di ricerca, di promozione culturale e socializzazione studentesca svolte negli edifici dell’antico complesso manicomiale. Nel Pionta è presente un patrimonio archivistico e documentario tra i più ricchi e completi degli ex Ospedali neuropsichiatrici italiani - al cui ultimo direttore, Agostino Pirella già collaboratore di Franco Basaglia, si deve il superamento dell’esperienza manicomiale aretina. Tale patrimonio costituisce una risorsa indispensabile per costruzioni inedite di narrazioni, storytelling, prodotti audio/visivi finalizzati alla valorizzazione della memoria identitaria dell’esperienza manicomiale in chiave multidisciplinare e in un’ottica di fruizione partecipativa. Il lavoro di ricerca ha come finalità la realizzazione di un Presidio culturale nell’area, attraverso il quale pianificare e attivare progetti mirati di valorizzazione e divulgazione del ricco patrimonio storico-archivistico, culturale e ambientale. Tale Presidio agirà da “laboratorio permanente” in grado di coinvolgere e sensibilizzare, mediante workshop, performance narrative-teatrali, prodotti divulgativi, non solo docenti e studenti universitari ma anche le realtà associazionistiche, l’intera cittadinanza e le comunità del territorio di riferimento.